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Videomessaggio del Presidente Mattarella in occasione del 75esimo anniversario delle Nazioni Unite

«Signor Presidente dell’Assemblea Generale, Signor Segretario Generale, Celebriamo, oggi, un successo. L’Onu ha reso migliore la vita della Comunità internazionale.

Non ignoriamo manchevolezze e insufficienze del suo sistema.

Malgrado queste si è agito, sovente, con successo per rimuovere o ridurre le tensioni internazionali; perché i conflitti trovassero composizione pacifica; perché l’agenda del mondo prendesse atto di diseguaglianze tra i popoli alle quali porre riparo e della limitatezza delle risorse disponibili sulla Terra.

La grande visione – che portò alla Carta di San Francisco e al proposito “mai più guerra fra i popoli” – è, più che mai, attuale.

La Repubblica Italiana è orgogliosa di aver fornito il suo contributo in coerenza con i valori della sua Costituzione.

Le Nazioni Unite sono state un formidabile strumento della stessa legittimazione dei singoli Stati e delle loro iniziative in quell’ambito.

Per l’Italia costituì un traguardo l’ammissione all’Onu nel 1955.

L’Onu, nei decenni, ha accompagnato e sancito l’indipendenza di tanti Paesi divenuti protagonisti nella vita del suo sistema.

Oggi, accanto agli Stati, la realtà internazionale si è arricchita di nuovi, importanti, attori globali espressione della società civile. E’ il risultato della stagione della affermazione dei diritti: dalla Dichiarazione universale del 1948, alla Carta del 1974 sui diritti e i doveri economici degli Stati.

L’Onu ha saputo promuovere una più profonda comprensione fra i popoli, un reciproco rispetto che allontanano la logica della competizione e affermano il principio della pacifica convivenza e della cooperazione. Basti pensare all’impegno di tutti i governi del mondo contro la pandemia.

I meccanismi decisionali non possono che essere ispirati a questi obiettivi e alla più ampia partecipazione.

Abbiamo di fronte avversari temibili: l’intolleranza, il sottosviluppo, le disuguaglianze, i cambiamenti climatici. Deve accrescersi l’efficacia delle iniziative di pace che costituiscono il cuore delle azioni del Palazzo di Vetro.

Ciascuna generazione ha le sue prove. Si riaffacciano le crisi umanitarie che, a loro volta, provocano crisi migratorie; il terrorismo; una rinnovata corsa al riarmo: determinano nuove tensioni e pongono, in discussione, la fiducia tra i Paesi. La diplomazia, preventiva, per scongiurare conflitti è la via che si ripropone. L’Onu deve poter assumere, e gestire, le necessarie iniziative di pace.

A cinquant’anni di distanza dalla conferenza che vide riunita a New York una assemblea mondiale dei giovani per discutere del loro avvenire, il mondo che intendiamo affidare alle nuove generazioni deve essere migliore di quello che abbiamo ereditato.

Le Nazioni Unite sono strumento per questo obiettivo, per dare speranza al futuro della umanità».